Tutti i docenti precari hanno diritto a ricevere la Carta elettronica da 500 euro, compresi gli arretrati per gli anni pregressi.
Il Sindacato UNIFAD avvia i ricorsi per i docenti precari.
Il ricorso è riservato al personale docente di ogni ordine e grado di scuola – anche IRC – che ha svolto servizio con incarico annuale o fino al termine delle attività didattiche nella scuola statale negli ultimi 5 anni, al fine di vedere riconosciuto il diritto a percepire la “carta elettronica” dell’importo nominale di euro 500 annui per ciascun anno scolastico.
Con recentissima sentenza, il Consiglio di Stato ha aperto un varco alla possibilità per i docenti precari di religione cattolica – ma il principio vale per tutti i docenti precari – di ottenere anch’essi, come tutto il restante personale di ruolo, la c.d. Carta elettronica del valore di 500 euro annui.
La legge 107/2015 ha previsto l’istituzione di una Carta elettronica del valore nominale di 500 euro per l’aggiornamento e la formazione del docente, da utilizzare per l’acquisto di libri e di testi, pubblicazioni e riviste comunque utili all’aggiornamento professionale, per l’acquisto di hardware e software, per l’iscrizione a corsi per attività di aggiornamento e di qualificazione delle competenze professionali, a corsi di laurea, di laurea magistrale, specialistica o a ciclo unico, inerenti al profilo professionale, ovvero a corsi post lauream o a master universitari inerenti al profilo professionale, per rappresentazioni teatrali e cinematografiche, per l’ingresso a musei, mostre ed eventi culturali e spettacoli dal vivo, nonché per iniziative coerenti con le attività individuate nell’ambito del piano triennale dell’offerta formativa delle scuole e del Piano nazionale di formazione.
Con una pronuncia resa- come ricorda UNIFAD- su un ricorso proposto da un gruppo di docenti precari di religione cattolica, ma il principio è di portata generale e quindi estensibile a tutto il personale docente precario, il Consiglio di Stato ha tuttavia ritenuto illegittimo escludere detta categoria di personale dall’erogazione della Carta elettronica.
A parere del Consiglio di Stato, in coerenza con i principi di parità di trattamento e di buon andamento della Pubblica amministrazione, non si può infatti escludere l’obbligo alla formazione anche per il personale precario, essendo insostenibile che l’Amministrazione si avvalga di quest’ultima categoria di personale per l’erogazione del servizio scolastico senza pretenderne un adeguato livello di aggiornamento e formazione.
Conseguentemente, estendendosi anche ai precari l’obbligo di formazione ed aggiornamento non può negarsi loro il diritto a fruire dell’ausilio, consistente nella Carta elettronica annuale da 500 euro, utile ad agevolare l’aggiornamento e la formazione professionale.
Al fine di interrompere i termini di prescrizione sarà inviata una lettera di diffida e messa in mora.
DOCUMENTI NECESSARI
Copia contratti di supplenza a partire dall’a.s. 2015/2016 Copia documento e codice fiscale
Procura per l’invio della diffida compilata e firmata
Procura alle liti per la proposizione del ricorso compilata e firmata Scheda informativa compilata e firmata
Conferimento incarico professionale firmato
Autocertificazione per l’esenzione dal pagamento del contributo unificato (se dovuto)
Per aderire al ricorso scrivi a: info.unifad@gmail.com